Lotta alla pedofilia
Il Governo, nella riunione del Consiglio dei ministri del 7 novembre 2003,
ha approvato un disegno di legge che delinea una decisa strategia di contrasto
al complesso fenomeno della diffusione della pornografia infantile e del coinvolgimento
di minori nel mercato ad essa connesso.
Due le linee direttrici:
- integrare l'ordinamento penale vigente, che già dal 1996 era stato dotato di strumenti di lotta al fenomeno (negli anni rivelatisi comunque insufficienti a stroncarlo, anche a causa della crescente diffusione della rete internet);
- individuare misure di lotta alla pornografia minorile diffusa in rete.
Con questo disegno di legge l'Italia si conforma, recependola pienamente, alla decisione
quadro presentata dalla Commissione europea al Consiglio dell'Unione e di prossima adozione.
Con l'intento di dotare la magistratura e le forze dell'ordine di strumenti sempre
più efficaci per contrastare il fenomeno degli abusi sessuali sui minori e
dello sfruttamento di questi nella diffusione di materiale pornografico, il provvedimento estende
la protezione accordata al minore sino al compimento del diciottesimo anno di età;
amplia la nozione di pornografia infantile ed il suo ambito; individua elementi costitutivi del
reato di sfruttamento sessuale di minori, comuni a tutti gli Stati dell'Unione; prevede sanzioni adeguate nonché
imputazione di responsabilità anche a persone giuridiche.
Presso il Ministero dell'interno viene costituito il Centro nazionale per il monitoraggio
della pornografia minorile su internet, con il compito di raccogliere segnalazioni,
anche provenienti dall'estero, sull'andamento del fenomeno su rete, e vengono previste
altresì iniziative finalizzate ad impedire la diffusione e la commercializzazione dei prodotti
pedopornografici via internet: tra queste ha particolare rilievo un sistema di
controllo e disattivazione di mezzi informatizzati di pagamento, carte di credito ed altro,
tramite una stretta collaborazione fra Banca d'Italia, Ufficio italiano cambi, istituti di credito e strutture di polizia.
Per garantire un raccordo operativo forte fra le varie Istituzioni che,
a diverso titolo e con diverse competenze si occupano del fenomeno è
stato istituito il Comitato Interministeriale di Coordinamento per la Lotta alla Pedofilia "CICLOPE".