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Codice degli appalti

Nella seduta del 13 gennaio 2006 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (cosiddetto Codice De Lise), per l'attuazione delle direttive comunitarie 2004/17 (settori speciali) e 2004/18 (settori ordinari).

Si tratta di un provvedimento dal significato storico, in quanto è la prima volta che vengono raccolte, in un unico testo, le leggi emanate in materia dall'Unità d'Italia fino ai giorni nostri, dalla legge fondamentale del 1865 fino alla legge quadro del 1994 e alla recente normativa sulle grandi opere strategiche.

Un elemento indiscutibilmente positivo della nuova disciplina è rappresentato dalla tendenza ad eliminare l'insieme di rigidità che ha caratterizzato il settore dei lavori pubblici dopo l'approvazione della prima legge Merloni (legge n. 109 del 1994) nata da un periodo di forte esposizione giudiziaria degli operatori del settore, ormai non più attuale.

Il Codice è ispirato ai principi approvati dal Consiglio dei Ministri il 29 dicembre scorso:

  • semplificazione e riduzione dei tempi nella scelta del contraente e nella selezione delle offerte anche attraverso l'introduzione di nuovi istituti di esperienza europea, come il dialogo competitivo, l'asta elettronica, l'accordo quadro, l'avvalimento, la facoltà di scegliere tra criterio di aggiudicazione del prezzo più basso e criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa,
  • massima flessibilità degli strumenti giuridici: gli operatori economici potranno avvalersi, per la partecipazione alle gare, dei requisiti di altre imprese;
  • apertura al mercato,
  • recepimento in un unico testo normativo delle direttive e della disciplina degli appalti sotto soglia,
  • massima trasparenza nella regolamentazione della attività delle stazioni appaltanti, anche grazie ad una disposizione, fortemente voluta dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, che consentirà di eliminare dal mercato i certificati falsi di lavori, impedendo fenomeni di concorrenza sleale,
  • omogeneizzazione della disciplina relativa alla fase del contenzioso.

Il testo unico, infine, prevede che i requisiti per la qualificazione delle imprese siano acquisiti esclusivamente tramite l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici.