Pecorella: tolti privilegi ai magistrati. Ora maggior rispetto delle regole
Intervista a cura di Pino Ciociola, "Avvenire", 21 luglio 2005, p. 4
E' di buonumore, contento, Gaetano Pecorella (FI), il presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio. Ma soprattutto non ha alcun dubbio sui motivi della reazione di magistratura e avvocati: «Togliere dei privilegi a qualunque categoria determina una reazione violenta». Come non ne ha quanto alla questione di fiducia (che ha fatto imbufalire le opposizioni): «Averla posta su un testo già analizzato nei dettagli serviva solo ad accelerare i tempi», spiega al cellulare mentre in aula c'è gran confusione.
Allora, presidente Pecorella, si sente soddisfatto?
Direi proprio di sì.
Un punto nodale della vostra riforma?
A parte la separazione di fatto delle carriere, penso sia il maggior rispetto delle regole da parte dei magistrati attraverso un codice deontologico molto analitico, molto preciso, che prevede sia fattispecie disciplinari, sia sanzioni.
Già, ma intanto la categoria è arrabbiata: la rottura sembra quasi insana bile.
Mi pare chiaro, quasi ovvio: togliere dei privilegi a qualunque categoria determina una reazione "violenta".
E però , anche gli avvocati sciopereranno.
A mio avviso gli avvocati non hanno capito una cosa fondamentale: pretendere più di quel che è possibile, significa non fare nulla. E poi, come si dice?, il "meglio è nemico del bene". Fatto sta che la loro posizione finisce per dare supporto a chi lavora per non cambiare le cose.
E cioè?
Cioè di chi vuole lasciare ai magistrati tutti i privilegi di cui adesso godono.
C'è poi, da un punto di vista più squisitamente politico, la querelle sull'opportunità di chiedere la fiducia su una riforma ordinamentale. Le opposizioni si sono inevitabilmente scatenate...
Mi pare evidente la ragione per cui è stata scelta questa strada: accelerare i tempi. Porre la fiducia su di un testo che la maggioranza ha pienamente concordato e valutato anche nelle virgole, che ha raccolto tutto il raccoglibile delle indicazioni delle opposizioni e dei magistrati (non a caso abbiamo eliminato il doppio concorso di accesso lasciandone uno solo) ha soltanto questa motivazione e questo effetto: accelerare i tempi.
Era realmente necessario, presidente Pecorella?
Accelerare serve ad avere la possibilità di preparare bene i decreti delegati. E poi vale sempre la pena di ricordare come l'attuale opposizione, quando era maggioranza, abbia posto la fiducia un numero di volte ben più alto di quanto abbia fatto questo governo, e magari anche su questioni meno importanti...