La legge Finanziaria per il 2005: meno tasse per tutti
Una riforma fiscale non è un atto singolo, ma fa parte di un processo che
si sviluppa nel tempo. Si procede per moduli.
Cosa abbiamo già fatto:
- La prima riduzione del fisco sul reddito personale per circa 6 miliardi
di euro è stata realizzata nel 2003. Oggi 28.622.000 di italiani pagano meno
tasse.
- Con la no-tax area 727.000 pensionati non pagano più tasse.
- Raddoppio a 516,46 euro della detrazione dell'Irpef per ciascun figlio a
carico. La detrazione sale a 774,69 euro per ogni figlio con disabilità
(prima non c'era differenza).
- L'imposta sul reddito delle imprese è stata diminuita al 33%, prima era
il 36%.
- Nel 2003 abbiamo iniziato a ridurre l'Irap, 320.000 imprese non la
pagano più e circa tre milioni e mezzo su cinque milioni di imprese ne
pagano meno già oggi.
La finanziaria 2005:
- Contiene il secondo modulo della riforma fiscale. La riforma prevede una
nuova definizione delle aliquote e degli scaglioni dell'Ire. Le aliquote
diventano tre (23, 33 e 39%). Viene anche introdotto un contributo di
solidarietà del 4% per i redditi oltre i 100.000 euro.
- Irap: aumento delle deduzioni per e imprese che assumono nuovi
lavoratori e azzeramento per il personale adibito a ricerca e viluppo.
- La diminuzione delle entrate conseguenti alla riforma fiscale è
completamente coperta da un punto di vista finanziario mediante il
contenimento delle spese della pubblica amministrazione.
Siamo giunti a definire questo percorso sulla base di diverse
considerazioni:
- Le nuove
deduzioni in favore delle famiglie si tradurranno in incrementi dei consumi,
con una spinta all'economia. La riduzione dell'Irap
renderà le nostre imprese più competitive.
- Già nel 2005 la manovra fiscale favorirà la ripresa e la crescita del
Pil.
- Gli interventi che abbiamo previsto per i ultimi due anni della
legislatura porteranno a una ulteriore riduzione del peso della pressione fiscale.
- Dal 1961 al 2001 tutti i governi, senza eccezione, hanno aumentato le
tasse, con il picco del 1992, quando lo Stato ha incamerato il 57,2% del Pil.
Ricordati!
Il governo Berlusconi ha pagato una situazione che viene dal passato, con
la moltiplicazione per otto del debito pubblico dal 1980 ad oggi.
Ora ci dobbiamo confrontare con sei punti di Pil di costo del debito
pubblico. A ciò si aggiunge la rigidità del Patto di Maastricht soprattutto
per l'Italia che ha un debito pubblico troppo alto.
I governi della sinistra - Prodi, D'Alema e Amato - si sono distinti per
rapacità fiscale. Prodi è l'inventore dell'eurotassa, Visco dell'Irap. Non
sono certo loro che si possono permettere di dare lezioni.