Il Governo che è riuscito a lavorare più a lungo nella storia della Repubblica, l'unico in grado di mantenere gli impegni
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Riduzione della pressione fiscale sulle persone fisiche

Dal 2001 i contribuenti favoriti dall'azione del Governo sono stati 31,1 milioni; nessuno ha subito aggravi, anche per l'operare delle clausole di salvaguardia. Dal 2001 è raddoppiato il numero dei soggetti che hanno smesso di pagare le imposte: da 6,8 a 13,5 milioni. Oggi un contribuente su tre non pagherà più le imposte sul reddito. L'entità complessiva dei tre sgravi supera un punto del PIL. Il meccanismo delle deduzioni decrescenti permette di concentrare gli sgravi laddove è maggiore il bisogno e assicura la progressività dell'imposizione.

Le tre nuove aliquote fissate dal secondo modulo della riforma fiscale sono: 23% (fino a un reddito di 26.000 euro), 33% (fino a 33.500 euro) e 39% (oltre 33.500 euro), più un contributo di solidarietà del 4% aggiuntivo all'aliquota massima per i redditi eccedenti i 100.000 euro annui.

I contribuenti favoriti dal "secondo modulo" della riforma sono 15,6 milioni. Il risparmio medio pro-capite sarà di 369 euro.

La riforma produrrà un minor gettito fiscale pari a 4,2 miliardi di euro nel 2005, 6,6 nel 2006 e 5,9 nel 2007.

Clausola di salvaguardia

Il contribuente, se con l'applicazione delle nuove aliquote la tassazione del 2005 dovesse risultare più elevata, potrà applicare la tassazione più favorevole prevista per l'anno 2002 o per l'anno 2004.

Assegno alle casalinghe

L'assegno per il coniuge a carico (per i lavoratori dipendenti) non sarà più inserito nella busta paga del marito ma dovrà essere versato direttamente alla moglie-casalinga che potrà gestirlo in modo autonomo.

Pensioni

I pensionati con trattamenti di oltre 13.000 euro lordi al mese pagheranno una doppia contribuzione di solidarietà: si applicherà sia il contributo del 3% già in vigore, sia quello del 4% stabilito dal secondo modulo.

Copertura fiscale

Per completare la copertura fiscale, sono state rivedute varie disposizioni tributarie, aumentandone o anticipandone l'impatto. É il caso delle imposte di registro, ipotecarie, catastali, bolli, diritti speciali e altre imposte indirette, che aumentano ulteriormente dal 2005 (maggior gettito di 550 milioni di euro nell'anno), in aggiunta ai 570 prima previsti, per un totale di 1.120 milioni di euro.

Addizionali

Il blocco delle addizionali regionali Ire e Irap può essere superato dalle Regioni unicamente laddove esse sfondino la spesa sanitaria. In assenza di questa norma, lo Stato rimborserebbe a piè di lista. La norma assolve al suo compito di disincentivo a sfondare il tetto di spesa nei confronti delle Regioni, in quanto la responsabilità politica dell'eventuale aumento delle addizionali cadrebbe esclusivamente sulle stesse Regioni.

 

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