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Studi di settore

Gli studi di settore sono nati come strumento di collaborazione tra il Fisco e il contribuente. Si pongono l'obiettivo di determinare i ricavi e i compensi che con ragionevole probabilità possono essere attribuiti ai contribuenti, attraverso la rilevazione delle caratteristiche strutturali di ogni specifica attività economica, realizzata mediante la raccolta sistematica di dati di carattere fiscale e di elementi che caratterizzano l'attività ed il contesto economico in cui la medesima si svolge. Gli studi, sono, per loro natura, un riferimento non assoluto, bensì probabile, elaborato con un sistema oggettivo di calcolo a cui il contribuente da un lato e il fisco dall'altro possono fare riferimento.

La revisione degli studi di settore verrà effettuata ogni quattro anni.

Concordato fiscale

La Pianificazione fiscale concordata (PFC) viene legata agli studi di settore. Il contribuente avrà un mese di tempo in più rispetto ai trenta giorni originari, e maggiori possibilità di adeguamento della propria dichiarazione dei redditi mediante un contraddittorio. La PFC trova applicazione per imprenditori e lavoratori autonomi cui si sono applicati gli studi di settore per il periodo d'imposta 2003.

Benefici fiscali

Rimangono inalterati gli effetti fiscali in caso di adesione alla PFC: risultano inibiti i poteri di accertamento in relazione al reddito concordato, e l'aliquota marginale Irpef viene ridotta di quattro punti percentuali per la parte di reddito eccedente quello risultato dalla PFC.

Esclusioni

Sono esclusi i soggetti per i quali in tale periodo d'imposta sussistevano cause di esclusione o di inapplicabilità dagli studi di settore; sono esclusi dalla PFC anche coloro che esercitavano un'attività diversa, o che non risultavano in attività o che hanno omesso di comunicare, per il periodo d'imposta 2003, i dati rilevanti per l'applicazione degli studi di settore.

Differenze

L'adeguamento nella dichiarazione dei redditi rispetto alla PFC può essere effettuato senza penalità in ogni periodo a condizione che, entro il termine di pagamento a saldo delle imposte sui redditi, venga versata una maggiorazione del 3%, calcolata sulla differenza tra i ricavi o i compensi derivanti dall'applicazione degli studi di settore e quelli effettivamente risultanti dalla dichiarazione dei redditi.

 

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